RECENSIONE DEL LIBRO IL RESPIRO DEL VOLO
- di Donatella Piras -
Editore: Kimerik
Anno edizione: 2016
Pagine: 160 p.
TRAMA
Come spiegare che cosa prova una donna che subisce violenza psicologica, se non facendo riferimento ad un atto così istintivo e indispensabile alla vita da esserne il simbolo stesso. Trattenere il respiro, come la rabbia, non produce lividi, non sgorga sangue, non fa rumore e, per di più, è una scelta. Trattenere il respiro alla lunga, diventa un'abitudine che sembra non costare neanche troppa fatica. È respirare che diventa invece sempre più pesante, tra le mura domestiche dove regna la violenza.
Perché l'aria è densa, tagliente, tossica. Passa dalle narici come una pietra e la ingoi, deglutendo dolorosamente, senza riuscire a liberartene più.
La trattieni e cresce dentro di te la pietra, senza che tu te ne accorga, insidiosa, subdola, perniciosa come mai avresti immaginato.
Diventa parte di te e ti trasforma nella tua larva.
A quel punto hai solo due possibilità: volare o morire.
Questo libro serve per porsi delle domande.
RECENSIONE
Inizierei ringraziando
la casa editrice Kimerik e Donatella Piras per la copia cartacea del libro.
Che dire cari lettori libro davvero molto molto interessante, forte capace di dare forti emozioni di ogni genere.
Il romanzo è composto da 5 parti: 1) prefazione - 2) il respiro del volo Petalo di Rosa 1 2) parte 1 Antonella - 3)parte 2 Oscar - 4) note dell'autrice e infine i ringraziamenti.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea di inserire due generi diversi
di scrittura diversi all'interno di un unico libro; una parte in poesia e una parte romanzata.
Ho trovato anche molto azzeccata la scelta di inserire foto di una donna sofferente, legata o senza inibizioni; penso sia il modo migliore per descrivere una donna che subisce violenza sia fisica che psicologica...
I personaggi di questa storia sono tre:"Nina, Oscar e Antonella, per usare le parole di Donatella usciranno tenendosi per mano in chiusura del grande cerchio che abbraccia la vita".
Ho trovato la storia davvero molto interessante, ho amato soprattutto due poesie che ora vorrei condividere con voi:
la prima poesia si chiama
PENSIERI AL BUIO
"Serro i denti, mani chiuse sugli occhi
Scorre il tempo e non respiro
Se cerchi di toccarmi
Si affaccia ancora quell'idea
salire sul davanzale e poi volare
spingersi nel respiro e poi morire.
Se questo è il solo modo per fuggire...
Allora, volerò."
Una poesia molto forte che ci fa capire che a volte in momenti così brutti e dolorosi l'unica via d'uscita, valvola di sfogo o modo per "volare" e sentirsi liberi è "salire sul davanzale e poi volare" cioè suicidarsi...
Ma noi
dobbiamo ricordarci che bisogna denunciare queste persone, chiedere aiuto e non arrivare al folle gesto, al giorno d'oggi sono presenti sul territorio numerosissime associazioni per aiutare le donne vittime di violenza.
La seconda poesia si intitola
MITOLOGIA DEL DOLORE
Cerulee mani di marmo proteggono il mio viso
la tua Vener in ginocchio chiede solo silenzio
ho bisogno di me, di ritrovare un senso
di riabbracciarmi ancora, ma non ho braccia per farlo
non trovo più la strada, ma non ho gambe per andare
non trovo più me stessa, ma non ho occhi per vedere.
Io trasparente e liquida, terrorizzata e
pavida
pago sulla mia carne il prezzo della viltà.
Non più vittime o carnefici, quelli non siamo noi
prenderò la mia vita e la porterò lontano
se decido di restare sarò complice della mia fine
mi chiedo perché dovrei decidere di morire
ma mi accarezzi e chiedo scusa, sono stata cattiva.
Nessun posto è più sicuro del tuo possente abbraccio.
Mi sono innamorata del mio più grande dolore.
Ho scelto di trascrivere questa poesia perché secondo me racchiude al meglio l'idea di violenza sulla donna; il punto in cui si dice "... ma mi accarezzi e chiedo scusa, sono stata cattiva"; viene sottolineato il senso di colpevolezza che la donna vittima di violenza ha dentro di se; si sente sbagliata cattiva e istigatrice di violenza; ma non è così.
Concluderei dicendo cari lettori che è un libro che ogni donna dovrebbe avere sul suo comodino, ci terrei a ringraziare ancora Donatella per aver parlato di questo argomento senza inibizioni (che purtroppo si cerca ancora di nascondere).
VOTO: 8,5
RECENSIONE
Inizierei ringraziando
la casa editrice Kimerik e Donatella Piras per la copia cartacea del libro.
la casa editrice Kimerik e Donatella Piras per la copia cartacea del libro.
Che dire cari lettori libro davvero molto molto interessante, forte capace di dare forti emozioni di ogni genere.
Il romanzo è composto da 5 parti: 1) prefazione - 2) il respiro del volo Petalo di Rosa 1 2) parte 1 Antonella - 3)parte 2 Oscar - 4) note dell'autrice e infine i ringraziamenti.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea di inserire due generi diversi
di scrittura diversi all'interno di un unico libro; una parte in poesia e una parte romanzata.
di scrittura diversi all'interno di un unico libro; una parte in poesia e una parte romanzata.
Ho trovato anche molto azzeccata la scelta di inserire foto di una donna sofferente, legata o senza inibizioni; penso sia il modo migliore per descrivere una donna che subisce violenza sia fisica che psicologica...
I personaggi di questa storia sono tre:"Nina, Oscar e Antonella, per usare le parole di Donatella usciranno tenendosi per mano in chiusura del grande cerchio che abbraccia la vita".
Ho trovato la storia davvero molto interessante, ho amato soprattutto due poesie che ora vorrei condividere con voi:
la prima poesia si chiama
PENSIERI AL BUIO
"Serro i denti, mani chiuse sugli occhi
Scorre il tempo e non respiro
Se cerchi di toccarmi
Si affaccia ancora quell'idea
salire sul davanzale e poi volare
spingersi nel respiro e poi morire.
Se questo è il solo modo per fuggire...
Allora, volerò."
Una poesia molto forte che ci fa capire che a volte in momenti così brutti e dolorosi l'unica via d'uscita, valvola di sfogo o modo per "volare" e sentirsi liberi è "salire sul davanzale e poi volare" cioè suicidarsi...
Ma noi
dobbiamo ricordarci che bisogna denunciare queste persone, chiedere aiuto e non arrivare al folle gesto, al giorno d'oggi sono presenti sul territorio numerosissime associazioni per aiutare le donne vittime di violenza.
dobbiamo ricordarci che bisogna denunciare queste persone, chiedere aiuto e non arrivare al folle gesto, al giorno d'oggi sono presenti sul territorio numerosissime associazioni per aiutare le donne vittime di violenza.
La seconda poesia si intitola
MITOLOGIA DEL DOLORE
Cerulee mani di marmo proteggono il mio viso
la tua Vener in ginocchio chiede solo silenzio
ho bisogno di me, di ritrovare un senso
di riabbracciarmi ancora, ma non ho braccia per farlo
non trovo più la strada, ma non ho gambe per andare
non trovo più me stessa, ma non ho occhi per vedere.
Io trasparente e liquida, terrorizzata e
pavida
pavida
pago sulla mia carne il prezzo della viltà.
Non più vittime o carnefici, quelli non siamo noi
prenderò la mia vita e la porterò lontano
se decido di restare sarò complice della mia fine
mi chiedo perché dovrei decidere di morire
ma mi accarezzi e chiedo scusa, sono stata cattiva.
Nessun posto è più sicuro del tuo possente abbraccio.
Mi sono innamorata del mio più grande dolore.
Ho scelto di trascrivere questa poesia perché secondo me racchiude al meglio l'idea di violenza sulla donna; il punto in cui si dice "... ma mi accarezzi e chiedo scusa, sono stata cattiva"; viene sottolineato il senso di colpevolezza che la donna vittima di violenza ha dentro di se; si sente sbagliata cattiva e istigatrice di violenza; ma non è così.
Concluderei dicendo cari lettori che è un libro che ogni donna dovrebbe avere sul suo comodino, ci terrei a ringraziare ancora Donatella per aver parlato di questo argomento senza inibizioni (che purtroppo si cerca ancora di nascondere).
VOTO: 8,5
Commenti
Posta un commento